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PROGETTO

 

 oNe wAy 

 

 

Non c’è un modo semplice di tornare a casa o

il modo di tornare a casa non è sempre semplice.

Vorrei tornare a Bali.

Quando ho letto sul volto dei miei amati la faccia sorpresa ho iniziato a pensare:

è così lontano?

Leggo Un indovino mi disse di Tiziano Terzani (classe 1938), dice:

“...il treno, con i suoi agi di tempo e i suoi disagi di spazio, rimette addosso

la disusata curiosità per i particolari,

affina l’attenzione per quel che si ha attorno, per quel che scorre fuori dal finestrino.”

Forse così avrei compreso le distanze: la Transiberiana.

 Una serie di linee ferroviarie che attraversano Russia, Mongolia e Cina.

 Più precisamente la Transmongolica che collega Mosca a Pechino.

E da Pechino?

Ci saranno i tipici mezzi asiatici: un fiume di motorini, carri,

carretti, muletti, tuk tuk, tourist bus senza o con AC,

rickshaws, zattere di bamboo, barchette etc.

Si potrebbe quasi raccontare: un diario di viaggio.

Ma perché farlo?

Trovo una vecchia agenda:

“Riesco a scrivere solo quando leggo.

Le parole degli altri scrittori mi riempiono la fantasia e mi colmano.

Come un viaggio, le loro parole costruiscono le mie.

Come un treno, danno lo stimolo al cervello che elabora le parole.

Chissà se un giorno potrò essere il treno di qualcun altro.” (08/12/2012)

Potrei creare un progetto.

Ma ce la farò da sola?

Bu, nel dubbio chiamo un paio di amici:

Eddie / Video

Luca / Musica

Giada / Mappa

Marta / Progetto

Francesco / Logo

Silvia / Traduzione

Loro rispondono, e rispondono di si.

E come li pago?

Potrei portargli un regalo dal viaggio.

Qualcosa che mi colleghi ad un loro vizio, ad un capriccio o a un sorriso.

A chi lo dedico?

Ad un uomo buono, Rodolfo Gentile.

Peccato che Samuel Beckett stia aspettando ancora Godot.

Magari lo incontro in Mongolia!?

Stay tuned.

 

 

 

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di Giulia.

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